Il film industriale raccolto diventa nuovo film industriale nel progetto sperimentale avviato dal consorzio insieme con A.M. Recuperi, Polimero e Virosac con il supporto operativo di Ecolight Servizi
I beni in polietilene sono riciclabili al 100%. Ecopolietilene, consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti da beni in polietilene, insieme con A.M. Recuperi, Polimero e Virosac e con il supporto operativo di Ecolight Servizi, ha certificato la prima filiera circolare per i film industriali: dalla raccolta di questi rifiuti di beni in polietilene, al loro trattamento e lavorazione, fino alla reimmissione nei cicli produttivi per dare vita a nuovi film plastici. «Attraverso un progetto sperimentale di recupero e riutilizzo dei film in polietilene sottoforma di materia prima seconda, è stata certificata la reale riciclabilità dei beni in polietilene. Questo genere di plastica, che trova impiego nei più diversi manufatti a uso sia industriale sia domestico, è quindi un’importante risorsa per l’ambiente che deve essere sempre più valorizzata attraverso una sempre maggiore sensibilizzazione che si traduce in una corretta raccolta e una puntuale gestione», afferma il direttore generale del consorzio Ecopolietilene, Giancarlo Dezio.
Il progetto è stato sviluppato nel primo semestre del 2022 e ha interessato le regioni di Toscana, Emilia Romagna e Veneto, coinvolgendo tre importanti realtà del mondo ambientale. La fiorentina A.M. Recuperi srl si è occupata dell’organizzazione della raccolta e del trasporto dei rifiuti da beni in polietilene flessibili da superficie privata nelle regioni del centro-nord Italia. Complessivamente, sono stati raccolti oltre 214 tonnellate di film industriali in polietilene nel periodo. Polimero srl, azienda di Rovigo da oltre 40 anni impegnata nel campo della rigenerazione delle materie plastiche, ha ricevuto la mole di rifiuti e ha proceduto a trattarla per ottenere materia prima seconda. Le fasi di lavorazione hanno interessato l’impianto di Gallicano (FI) per la fase di selezione, cernita e pressatura e quello di Rovigo per il processo di triturazione, lavaggio con scarto dei corpi estranei, estrusione e granulazione, garantendo una qualità del materiale costante ed uniforme. Il granulo così ottenuto è stato consegnato a Virosac srl che, negli impianti di Pederobba (Treviso) ha prodotto nuovo film industriale. Le 214 tonnellate di rifiuto sono diventate sacchi per la spazzatura in polietilene che, a loro volta, sono stati immessi sul mercato.
«Con questo nuovo progetto siamo andati oltre l’iniziativa avviata l’anno scorso quando siamo andati a sperimentare una gestione specifica dei beni in polietilene utilizzati in ambito agricolo individuando uno sbocco industriale alle materie prime seconde ottenute dai processi di recupero», aggiunge Dezio. In quell’occasione il consorzio Ecopolietilene aveva preso in considerazione i rifiuti provenienti da teli per la copertura dei vigneti, attivando una filiera circolare che aveva dato come risultato un granulo in polietilene idoneo alla realizzazione di film barriera al vapore utilizzato in edilizia. «Allora ci eravamo fermati al granulo – conclude il direttore generale del consorzio -. Questa volta, grazie alla collaborazione dei partner impegnati nel progetto, siamo arrivati al prodotto finale, immesso sul mercato e destinato in tutte le case. Ecopolietilene conferma il proprio impegno in ambito ambientale ed evidenzia l’importanza del ruolo dei produttori per la costruzione di una reale economia circolare per i rifiuti da beni in polietilene».