Dal primo Global Machinery & Equipment Report di Bain & Company emerge che trasformazione digitale e sostenibilità impatteranno in modo significativo, entro il 2030, il settore dei macchinari. Entro il 2024, il 100% degli OEM offrirà manutenzione predittiva e il 95% manutenzione da remoto e nuovi servizi orientati all’efficienza operativa. La concorrenza si fa però più dura, e la Cina avanza con le startup tecnologiche
Milano, 12 maggio 2022 – Nel prossimo decennio, l’industria globale dei macchinari affronterà una fase di cambiamenti dirompenti, spingendosi oltre i confini tradizionali del settore. Questo è quello che emerge dal primo Global Machinery & Equipment Report di Bain & Company, che analizza i trend – prima fra tutti la trasformazione digitale – che stanno modellando il settore.
“La concorrenza in rapida intensificazione, un rallentamento dell’innovazione degli hardware e il potere della digitalizzazione di cambiare radicalmente ogni aspetto del business: queste sono le ragioni dietro le trasformazioni profonde che stanno rimodellando l’intero settore dei macchinari“, spiega Andrea Isabella, Partner di Bain & Company. “L’attenzione tradizionale dell’industria verso macchinari più intelligenti, più veloci e più economici non è più una garanzia di successo”.
Il report mostra chiaramente che la transizione più importante che sta interessando l’industria spinge il settore verso i servizi. Questo significa combinare l’hardware dei produttori con il software, l’automazione e i servizi sviluppati intorno ai macchinari: nel settore dell’automazione industriale, dove questo cambiamento è già ben consolidato, la quota di profitti provenienti dall’hardware scenderà dal 31% di oggi a solo il 23% entro la fine del decennio. Il resto dei profitti sarà generato da software, servizi e soluzioni in bundle.
“Questo trend sta accelerando e diventerà la norma per l’industria nei prossimi anni. Entro il 2030”, prosegue Isabella, “le principali aziende di macchinari venderanno hardware solo come parte di soluzioni in pacchetti più ampi che includono software e servizi, fornendo soluzioni integrate e disegnate su misura sulle esigenze dei clienti, all’interno di nuovi modelli di business. Le aziende che abbracceranno questo cambiamento coglieranno le opportunità legate a tassi di crescita del mercato molto superiori rispetto alle performance di oggi”.
Tra le aziende di macchinari top performer su questo fronte, Bain & Company ha rilevato che il rendimento totale annualizzato medio per gli azionisti si è attestato al 32% tra il 2019 e il 2021, rispetto al 4% generato dalle aziende del settore più indietro da questo punto di vista.
“Tuttavia, la maggior parte delle aziende di macchinari sono state finora lente ad agire: meno del 5% delle aziende industriali ha eseguito con successo una trasformazione tecnologica o digitale. Le industrie che si impegnano su questo fronte hanno quattro volte più probabilità di superare la concorrenza”.
L’input di digitalizzazione non è l’unico trend che sta interessando l’industria: il suo rimodellamento presenta anche un’enorme opportunità di soddisfare le sfide della sostenibilità e della responsabilità ambientale. Come in altri settori, i produttori di macchinari stanno già cambiando i propri modelli industriali e le catene di fornitura per ridurre le emissioni di gas serra e di carbonio e perseguire obiettivi net zero.
Negli ultimi due anni, una serie di importanti interruzioni della catena di fornitura ha colpito il settore dei macchinari, con carenza di materiali e dalle fluttuazioni dei prezzi provocate dalla pandemia globale e dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Queste e altre future perturbazioni inaspettate obbligano i produttori di macchinari ad assicurare ai propri clienti catene di fornitura il più resilienti e sostenibili possibile. La ricerca di Bain & Company evidenzia che i manager di tutti i settori hanno reindirizzato gli investimenti per dare priorità alla resilienza e alla flessibilità rispetto ai costi e alla velocità. Gli strumenti digitali in questo caso sono particolarmente importanti, dal momento che possono aiutare le aziende a gestire i rischi della catena di approvvigionamento, migliorare l’efficienza e misurare l’impatto ambientale e i costi in tempo reale.
Le aziende di macchinari che non riusciranno ad aumentare significativamente la centralità del software e dell’automazione dei propri prodotti, a concentrarsi su soluzioni su misura per settori verticali e ad adattarsi ai nuovi modelli di business, saranno a rischio: i produttori cinesi stanno rapidamente sviluppando un hardware concorrente a basso costo. La Cina è all’avanguardia su molti dei trend che interessano il settore, con start-up tecnologiche e altri player che stanno introducendo una nuova generazione di offerte e di servizi innovativi. Il servizio Machine Commander, della start-up cinese Zeaho, che offre il monitoraggio in tempo reale dei cantieri per migliorare l’efficienza delle attrezzature ne è un esempio con le sue 135.000 unità di attrezzature collegate alla sua piattaforma cloud-based a soli 7 anni dal lancio.
L’ondata di cambiamento nel settore dei macchinari sta anche stimolando un boom di operazioni di M&A: la dimensione media delle transazioni nel settore è salita a una media di 179 milioni di dollari nel 2020 e 161 milioni di dollari nel 2021, interrompendo il trend al ribasso registrato fino al 2017. Il valore globale di 63 miliardi di dollari del 2021 è stato il secondo più alto totale annuale negli ultimi dieci anni, superato solo dai 72 miliardi di dollari del 2020.
“L’attività di M&A fornisce accesso a mercati a più alta crescita e strategicamente critici. I leader si stanno muovendo per acquisire nuove capacità in termini al software, Internet of Things (IoT), intelligenza artificiale e connettività. E non ci aspettiamo che lo slancio rallenti”, aggiunge Isabella.
L’industria dei macchinari è tra i settori industriali più attivi anche per l’attività di investimento dei fondi di Private Equity. Alcuni dei più significativi accordi di PE industriali si sono registrati proprio in questo comparto: basti pensare all’acquisizione, da parte di Advent e Cinven di Thyssenkrupp Elevators nel 2020, per un valore di 17,2 miliardi di euro. Nell’ultimo decennio, secondo l’analisi di Bain & Company, queste operazioni hanno prodotto rendimenti del 10% superiori a quelli dell’industria nel suo complesso. Nello stesso periodo, l’enterprise value delle aziende di macchinari è cresciuto di 1,9 volte.