I cambiamenti climatici stanno esasperando i casi di siccità e ondate di calore estreme, con conseguenze relative a una maggiore gravità degli incendi divampati all’interno delle aziende, che raggiungono una maggiore ampiezza e, in molti casi, comportano la distruzione di aree verdi e protette.
19 luglio 2022 – Incendi e climate change. In questi giorni stiamo assistendo a numerosi casi di incendi che partono da stabilimenti, depositi, aree di stoccaggio e raggiungono dimensioni di notevole ampiezza a causa delle temperature estreme determinate dai cambiati climatici in corso.
Nella maggior parte dei casi l’azienda sottovaluta le conseguenze ambientali di cui deve rispondere a seguito di un incendio, come le contaminazioni provocate dalle acque di spegnimento e dai fumi, i danni a terzi, la deposizione di polveri su terreni e acque, il danno ambientale per la distruzione diretta di habitat naturali, specie e aree protette a opera del fuoco.
Le spese di bonifica e ripristino, così come il risarcimento dei terzi danneggiati a seguito di danno all’ambiente non sono coperti dalle polizze Incendio o RCT, ma occorre una copertura assicurativa ad hoc per i danni all’ambiente. Solo l’1% delle aziende italiane ha una copertura dedicata per i danni all’ambiente. Per questo motivo gran parte delle imprese quando capita un incendio si trovano scoperte per le spese relative a bonifiche, ripristino dei danni all’ambiente e risarcimento dei terzi danneggiati.
“È fondamentale che l’azienda sia preparata e si doti di strumenti in grado di rendere più efficace possibile la prevenzione, ad esempio ottenendo la certificazione Ambiente Protetto (PdR UNI 107:2021) e stipulando una polizza dedicata per i danni all’ambiente, come quelle offerte dalle compagnie che aderiscono al Pool Ambiente”, il commento di Tommaso Ceccon, presidente di Pool Ambiente.
Quando l’azienda non ha le risorse necessarie per effettuare la bonifica è la Regione a doversi far carico di tali spese e questo si traduce nella maggior parte dei casi in interventi che restano sospesi per anni in attesa che ci siano sufficienti fondi a disposizione. Gli interventi di bonifica e ripristino non hanno un massimo predefinito né per durata né per costo e sono davvero tante le variabili in gioco nel determinare quale tecnica utilizzare e per quanto tempo. I costi possono andare da decine di migliaia di euro a diversi milioni, mentre il decorso degli interventi possono andare da qualche giorno a più di dieci anni.